MUF,
LUF, FOT le sigle "magiche" dei programi di
propagazione (come si determina la
frequenza utile nelle HF)
In
base ad alcuni parametri, che poi analizzeremo brevemente, sono
nati molti programmi di previsione della propagazione. Per la
maggior parte di essi, viene fornita una rappresentazione grafica
del pianeta e una serie di linee che delimitano le possibili aree
di collegamento, a seconda del giorno, ora e frequenza. Gli
aggiornamenti avvengono automaticamente on-line accedendo al sito
della NOAA.
Se
abbiamo deciso di dare credito a questi dati e a questi programmi
cerchiamo di capire i parametri su cui si basano
Occorre
fare una premessa importantissima:i dati sono affidabili all'80%
e le previsioni saltano completamente se abbiamo una esplosione
solare o una tempesta geomagnetica. In questi casi la frequenza
utile si abbassa in relazione all'intensità dei fenomeni,
fino alla totale chiusura.
Cominciamo
a vedere la MUF (Maximun Usable Frequency). Ci sono due
definizioni per la sigla "MUF".
1. MUF
Operativo (o semplicemente MUF) è la più alta
frequenza che permette un accettabile funzionamento di un
servizio radio tra stazioni in un determinato momento, con
specifiche condizioni di lavoro (antenne, potenza, tipo di
emissione, necessario rapporto S / N, e così via)
2.
MUF di base, la più elevata frequenza con cui le onde
radio possono propagarsi tra le stazioni attraverso la ionosfera,
indipendente della potenza.
La differenza fra le due MUF
è, in pratica, compresa fra il 10% e il 35%.
Nella maggior parte dei software di previsione
radioamatoriali, la MUF indicata si riferisce alla prima
definizione. In ogni giorno del mese in una determinata
ora, vi è una frequenza massima osservata (MOF) . La media
di queste rilevazioni è chiamata MUF: in altre parole, la
MUF è la frequenza per la quale è previsto il
supporto della ionosfera sul 50% dei giorni del mese, vale a dire
15 giorni su 30 giorni. Quindi, in un dato giorno le
comunicazioni possono o non possono avere successo sulla
frequenza contrassegnata come MUF:troppo aleatorio!
Per
garantire un buon collegamento tra due località, la
frequenza di funzionamento è di solito scelta al di sotto
della MUF prevista. Una formula usata comunemente per trovare la
frequenza di funzionamento ottimale (FOT) per un dato percorso è
quello di calcolare tra 80% e il 90% della MUF.
Così,
per esempio, se avessimo la MUF a 23 MHz su un percorso tra noi e
il Giappone, si dovrebbe trovare una FOT tra 18.4 MHz e 20.7 MHz.
Potreste essere in grado di lavorare i 15 metri, ma molto
probabilmente si potrebbero trovare migliori condizioni in 17
metri.
Ci sono più fattori coinvolti nel trovare
la frequenza giusta da utilizzare tra due punti. Questi
includono l'assorbimento da parte di strati inferiori (come lo
strato D), l'angolo di irradiazione del segnale radio
dell'antenna, e così via.
E' bene ricordare
che la ionosfera è composta da diverse regioni o strati.
La ionosfera è quella parte di atmosfera, che si
estende da circa 70 a 500 km, nella quale gli ioni e elettroni
liberi esistono in quantità sufficiente per riflettere e/o
rifrangere le onde elettromagnetiche. Esistono strati di
ionosfera con diverse caratteristiche. Questi strati sono:
F2 (250 a 400 km sopra la Terra), F1 (160 a 250 km),
E (da 95 a 130 km), D - Mesosfera (da 50 a 95 km). Da
questa quota fino al suolo abbiamo la stratosfera e la
troposfera.
Quando un segnale radio si propaga nella
ionosfera, potrebbe essere assorbito, attenuato,o rifratto,
oppure potrebbe attraversarla e finire fuori, nello spazio. Se un
segnale attraversa gli starti più bassi, si
verificherà un "riorientamento" per quei segnali
le cui frequenze sono pari o inferiori a una "frequenza
critica" (che è la frequenza al di sotto
della quale vengono riflesse dallo strato F, e al di sopra
della quale fuggono nello spazio). Il riorientamento è
una insieme di fattori che coinvolgono la riflessione e la
rifrazione.
A
seconda dell'angolo di incidenza e dell'altezza dello
strato ionizzato, il segnale sarà "riflesso"
sulla Terra in un certo punto. Pensate ad un fascio di luce
diretto contro uno specchio. Quando è diretto
dritto, quasi tutto torna verso di noi, ma se si inclina il
fascio di luce, la luce riflessa si sposta lontano da noi:più
si inclina e più si allontana da noi
La
quantità delle onde radio riflesse dipende dal grado di
penetrazione (che è una caratteristica della frequenza),
dall'angolo di incidenza (l'angolo di irradiazione delle antenne
ha una grande importanza), dalla polarizzazione delle onde e
dalle condizioni ionosferiche, come ad esempio la densità
di ionizzazione.
Abbiamo
così compreso come si determina la massima frequenza
utilizzabile. Vediamo ora come si determina la frequenza più
bassa.
La
frequenza più bassa utilizzabile si chiama LUF. La
quantità di energia assorbita dai bassi strati (D in
primo luogo) ha una grandissima importanza per determinare la
LUF. Se un segnale a 5 MHz è totalmente assorbito
dalla regione D, ma un segnale a 6 MHz passa senza grandi
perdite, ed E o F riflettono il segnale a 6 MHz , la LUF
sarà vicino a 6 MHz. La MUF potrebbe essere di 12 MHz. La
FOT (frequenza ottimale di lavoro) sarà da qualche parte
tra i 6 e 12MHz, probabilmente intorno a 10 MHz. Potremmo così
operare con valide prospettive i 40m e i 30m verso la zona del
globo prescelta.
L'immagine
sottostante è una rappresentazione delle possibilità
di collegamento fra il mio QTH e il Giappone, a seconda dell'ora
e della frequenza.
Il
bordo superiore dell'area in rosso è la MUF mentre il
bordo superiore della LUF è indicata in blu. L'area
sottostante in rosso è la FOT, cioè le frequenze
utilizzabili. Come si può notare, quando la LUF è
maggiore della MUF ogni collegamento è impossibile, così
come sono estremamente improbabili collegamenti in 20 metri per
tutta la giornata e in 30 nelle ore serali ... sperando che la
pratica smentisca la teoria! Sul web potete trovare alcuni
programmi di previsione molto accurati. Buoni DX!
b
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IZ1DXS - 09 Gennaio 2009 - Bibliografia: ARRL HANDBOOK
(Radio Frequencies and Propagation) - Articoli e note di
NW7US e G4ILO